[da Portbou]
Ieri è stata presentata per la prima volta a Roma l’antologia di EX.IT – Materiali fuori contesto, a cura di Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Giulio Marzaioli e Michele Zaffarano.
Questo, dunque, il primo frutto dell’incontro di Albinea (RE) dello scorso aprile, che ha visto coinvolti poeti e critici, i primi direttamente parlanti e agenti sulla scena, i secondi ufficialmente silenti, finalmente e per una volta impiegati nel puro ascolto e nella piena fruizione dei lavori esposti dagli autori chiamati a partecipare al e soprattutto del progetto EX.IT.
Un progetto, ricordiamolo, volto all’indagine esperienziale, diretta, diremmo sul campo, delle più recenti forme di scrittura, italiane, europee e americane, variamente afferenti a una macroarea che si potrebbe identificare sotto il nome di language poetry oppure di nuovo oggettivismo, ma che ha preso via via a sfaccettarsi e connaturarsi secondo le modalità più diverse, talora anche con esiti parecchio distanti fra loro. Nondimeno si tratta di modalità tutte comunque riconducibili a una certa pratica del lavoro poetico – espressione abusata, ci perdonerete – più segnatamente di ricerca. Con questa antologia non si intende, e gli autori lo hanno ribadito più volte, proporre una sorta di movimento o una tendenza ben precisa, bensì provare a delimitare un territorio e a metterne a confronto gli abitanti, lasciando alla riflessione critica il compito di tirare delle linee o attribuire giudizi. (continua la lettura...)
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