1 - L’un l’altro guarda e del suo corpo essangue
sul pomo della spada appoggia il peso.
Ansimare nel nero dell’alba.
Salire su ansimare sulla soglia sul gradino
(a/ irrigidimenti di posizioni – confronti di volontà
c/ mobilitazioni dimostrative
e/ atti di violenza vessatori
n/ spettacolare dimostrazione di forze)
2 - E il torturatore e il tentatore
(apre una porticina, dissimula)
3 - Il paesaggio ha tutto confessato, essudato,
il paesaggio è in confessione, in sudore.
Il crimine. Il crimine.
Là mi ero liberato da ogni sogno è un sogno,
là facevo marcire l’attenzione: attenti.
Sottolineato col rosso encausto imperiale:
ammissioni sogni segni.
Oh. O.
Vi si trascinano frammenti di prospezioni di pugne
di furberie d’imbrogli. Neanche
Mettere al paragone e poi sciupare cavar via questo strato
col suo inquisirsi coi suoi scarsi imparamenti.
4 - E il tentatore riapre la porta
e il torturatore rilegge ciò che che
che aveva fatto rossamente essudare fuori.
Idee tropi nomi e niente.
Un paesaggio traino di fiori, di grida. Colpisci
trafiggi dunque.
Diecimila frammenti d’acciaio irraggiati intorno.
5 - E tu cereus in vitium flecti cereo nel cedere,
per te anche la fedeltà è solo un modo dell’acedia;
e tu in semiluce con Armida ed Alcina,
bouches ventres reins fouillés tra i fogliami.
Miraggi incalzati, troppo avanti, oltrati.
6 - E un «Mirage» un «Phantom» un «Vie» un «Vite». Ultrasonici
Segnalazioni nel fondo dell’occhio.
Ricognizioni del fundus oculi del fundus coelorum.
Soffioni soffiati pappi tutti questi lanci di paracadute,
falchi e colombe
farfalle e vespe sull’attraente sullo spolpabile.
7 - In ultima analisi in prima sintesi
tutto sottratto o sommato prima di ogni somma
addendi che là su mah addentellandi
parole piene con colla di parole vuote
presto troppo presto per far cenno ai linguaggi o ad altro
prosa forma paesaggio. Napalm dietro il paesaggio.
8 - Arrestarsi sulla soglia del santuario centrale.
9 - Un tentativo un traffico di divise all’orlo a fianco,
dogane imbrogliate, si dice.
Confusamente m’avvicino (al tastare).
10 - Oh mio paesaggio perché mi hai... paesaggio-aggio (spezie rare)?
Ho paesaggito molto.
Chi mi parla di libri carte e arte mi atterrisce
(di donne, di storia-e, di paesaggi).
Chi mi parla mi uccide.
Mi è mancato così poco per vivere
Così poco per sfuggire alla vita.
11 - Il torturatore il dongiovanni il cereo-ceroso
lo spaventapasseri in fumo di film.
12 - z/Spasm or insensate war
13 - Non dimenticare il campo, l’intrinsechezza
che corre tra disparato e disparato,
la fine filialità paternità di questi ricami-richiami.
14 - «La mia paga, la mia paga!»
da: Andrea Zanzotto, La beltà, Mondadori, Milano 1968
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